domenica 21 giugno 2009

Multa di 1,9 milioni di dollari per download illegale


Una donna del Minnesota dovrà pagare 1,9 milioni di dollari: è il risarcimento stabilito dal tribunale americano per il download illegale di 24 canzoni. La donna, Jammie Thomas Rassett, è madre di quattro figli e lavora per una tribù indiana. Il suo avvocato ha dichiarato alla CNN che il processo che subirà la sua cliente è il primo negli Stati Uniti per violazione del copyright.

La 32enne è rimasta choccata dalla sentenza. Scaricare legalmente le canzoni le sarebbe costato 99 cents a brano. Invece, secondo quanto stabilito dal tribunale, il risarcimento sarà di 80 mila dollari per ogni violazione di copyright, con grande soddisfazione della Record Industry Association of America (Riaa), l'associazione dei produttori discografici.


La donna ha comunque dichiarato che ricorrerà in appello.


La Cina sospende Google


L'agenzia ufficiale Nuova Cina ha annunciato la sospensione di alcuni servizi del motore di ricerca Google, perchè accusato di non contrastare a sufficienza la pornografia. Google Cina dovrà quindi bloccare la ricerca sulla Rete estera.

La decisione è stata presa dopo la convocazione dei vertici di Google Cina da parte dell'ufficio per la repressione della pornografia. L'agenzia locale incaricata di vigilare sui contenuti della rete ha ordinato a Google di "pulire a fondo i suoi siti dai contenuti volgari e pornografici", e ha anche affermato che la filiale cinese della società americana non ha installato i filtri previsti dalla legge e dai regolamenti. Google Cina ha assicurato che prenderà provvedimenti, soprattutto per quei contenuti che possono recare danno ai bambini.

Già da gennaio la Cina aveva lanciato una campagna contro la volgarità e la corruzione morale in Internet, accusando lo stesso Google di pubblicare link a siti pornografici. Un'altra decisione era stata quella di dotare tutti i computer venduti nel paese di un blocco anti-pornografia. Secondo alcune associazioni che difendono i diritti dell'uomo, questo sistema servirebbe più che altro a bloccare siti politicamente sensibili agli occhi del regime.

La Microsoft è intervenuta nella vicenda, invocando la libertà di espressione di fronte alla decisione del governo cinese.

mercoledì 17 giugno 2009

Giovani e web: aumenta la ricerca di informazione scientifica

Secondo la ricerca dell'osservatorio "Scienza e società di Observa", i giovani che navigano sul web sono sempre più alla ricerca di notizie di carattere scientifico e tecnologico, riportate su siti e blog di settore.
Durante la prima parte del 2009, ben il 30,2% del campione preso in esame ha affermato di visitare siti scientifici almeno sporadicamente. Nel 2007 era il 25,6%.
Nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni, più della metà (55.6%) va periodicamente alla ricerca di informazione scientifica e tecnologica attraverso la rete. Il 40% afferma di farlo con una certa assiduità.
Sempre in questa fascia di età, i più assidui sarebbero i maschi, oltre la metà si informerebbe con periodicità su questi temi. Tra le ragazze invece solo una su cinque sarebbe interessata a questi contenuti.

MySpace si ridimensiona: tagli del 30% dell'organico


MySpace ha annunciato tagli al 30% del personale negli Stati Uniti. La società, controllata dalla News Corporation di Rupert Murdoch, si ridimensiona subito dopo i risultati della società di ricerche comScore. Secondo questa ricerca, infatti, nel mese di maggio i contatti totali su Facebook sono stati 70,28 milioni e hanno superato i 70,26 milioni di MySpace.

Nel 2008 MySpace restava dominante nella graduatoria dei ricavi dei social network, anche se il numero degli iscritti stagnava a 125 milioni e Facebook raddoppiava a 200 milioni. Ora l'organico negli Stati Uniti sarà ridotto a 1000 dipendenti, altri 850 in altri paesi.

A capo del social network c'è il 39enne Owen Van Natta, già responsabile della rete di Facebook. Il Financial Times riporta le sue parole: "semplicemente il nostro organico è eccessivo e mina la nostra capacità di risultare un'azienda di nicchia efficiente". Quest'anno inoltre scadrà l'accordo stretto con Google per le inserzioni pubblicitarie e secondo il quotidiano non verrà rinnovato agli stessi vantaggiosi termini. Infine, oltre a Facebook, si fa sempre più strada Twitter, che ad aprile ha contato più di 15 milioni di nuovi abbonati negli USA e 31,1 milioni nel mondo. Il Financial Times conclude che le difficoltà che sta affrontando MySpace gettano dubbi sulla tenuta non solo dei social network, ma di qualunque fenomeno commerciale sul web.

giovedì 11 giugno 2009

Il Consiglio Costituzionale francese blocca la legge anti-pirateria

Con un'incredibile sorpresa, il Consiglio Costituzionale francese ha stabilito, sulla base della Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789, che la libertà d'espressione deve essere rispettata e quindi anche il diritto fondamentale del cittadino di connettersi ad internet.
Nessuna autorità, neanche l'Hadopi, può alienare questo diritto, attraverso la sospensione del contratto di accesso alla rete agli utenti che per 3 volte siano stati scoperti a scambiare file pirata. L'autorità preposta ai controlli potrà solo avvisare l'utente.
Per la prima volta un'autorità stabilisce in modo così netto che l'accesso a internet è un diritto fondamentale di espressione. Ribalta così totalmente la gerarchia di importanza tra diritto d'accesso e copyright. Il legislatore francese infatti, approvando l'Hadopi, aveva posto davanti il diritto d'autore.
"Il Consiglio ha deciso in tal senso anche perché - scrive - il diritto francese mette avanti a tutto la presunzione d'innocenza dell'utente (il titolare dell'abbonamento internet). L'Hadopi invece, togliendogli la connessione, lo presumeva colpevole prima di un effettivo processo. Il punto: in realtà, è sempre possibile- scrive il Consiglio- che a fare peer to peer non sia stato il titolare dell'abbonamento internet, ma qualcun altro che ha accesso alla sua connessione. Solo un processo può stabilire chi sia stato il responsabile".
Il Consiglio appoggia così coloro che, anche in Italia, sostenevano i diritti degli utenti contro le misure severe dell'Hadopi: tra questi anche i socialisti francesi che accusavano la legge di incostituzionalità.

martedì 9 giugno 2009

"Twitter cambierà il mondo"


Secondo il settimanale americano Time è Twitter il sito che cambierà e innoverà il mondo dell'informazione. Nato nel 2006, negli uffici della Obvious Corporation di San Francisco, permette agli utenti di mandare messaggi di testo, lunghi non più di 140 caratteri, tramite il sito, via sms o utilizzando la messaggistica istantanea e l'e-mail. Ogni messaggio compare sulla pagina dell'utente e viene mandato subito agli altri utenti che si sono registrati per riceverlo, anche sul cellulare.

Twitter è diventato in poco tempo un vero e proprio fenomeno sociale, una fonte d'informazione perchè all'interno si trovano le notizie più importanti dei giornali, ma anche un modo per comunicare con gli amici.

Secondo il Time, Twitter costituisce la nuova frontiera del microgiornalismo, che apparentemente può sembrare breve e sommario (gli articoli infatti non possono superare i 140 caratteri), ma che è invece una realtà nuova, dove l'infomazione è sempre più veloce ed emozionale. "I piccoli post su Twitter catturano l'atmosfera, il momento, l'eccitazione degli eventi che stiamo seguendo, meglio di molti resoconti scritti a freddo", dice Ana Marie Cox di Time, "140 caratteri non sono un limite, sono una spinta alla creatività".

Quasi tutti i grandi giornali americani hanno tratto spunto da Twitter e anche le agenzie stampa, sia per raggiungere in ogni momento il pubblico, sia per il risparmio che il giornalismo distribuito tramite sms o siti di social network comporta.

Infine Twitter, a differenza di altri social network, permette ai propri utenti di seguire le proprie star preferite, che ogni giorno scrivono qualcosa su di sè: attori, cantanti, politici, personaggi pubblici inviano messaggi a migliaia di persone che ricevono aggiornamenti continui.

Senza dubbio Twitter rappresenta un'alternativa forte a Facebook: i dati della Nielsen dicono che in aprile gli utenti Facebook sono stati collegati al sito per 14 miliardi di minuti, 300 milioni invece su Twitter. Ma se il tempo speso su Facebook è cresciuto del 699% in un anno, quello su Twitter è salito del 3712%.

giovedì 4 giugno 2009

La legge francese contro la pirateria


Il 13 maggio anche il Senato francese ha approvato, dopo l'Assemblea Nazionale, la nuova legge anti-pirateria, che sanziona chi scarica illegalmente contenuti artistici, quali musica e film.

Contro chi non rispetta il diritto d'autore, cioè circa la metà dei 30 milioni di navigatori secondo le statistiche, il Senato ha votato positivamente con 189 voti, rispetto ai 14 negativi. All'Assemblea i voti favorevoli erano stati 299 contro i 233 contrari. L'Hadopi (l'autorità amministrativa istituita dalla legge) avrà il compito di rintracciare, con l'aiuto dei fornitori dell'accesso ad internet, coloro che scaricano illegalmente, attraverso i protocolli di rete nei quali viene registrata la violazione. Alla prima mail di avvertimento, può seguire una lettera raccomandata, in caso di nuova violazione, che rappresenta l'ultimo monito prima della sospensione del collegamento a internet. La legge prevede infine che, nonostante l'interruzione della connessione, l'abbonamento debba essere pagato.

L'approvazione di questa legge ha suscitato reazioni contrastanti. Da molti è considerata come una delle più restrittive d'Europa in materia, invasiva e limitante delle libertà individuali. I socialisti hanno subito annunciato un ricorso al Consiglio costituzionale. Anche il Parlamento Europeo ha approvato un emendamento in cui si oppone all'oscuramento di internet da parte di un'autorità amministrativa. Una riunione del Consiglio Europeo è prevista per il 12 giugno.

Esponenti del mondo della cultura hanno accusato i socialisti per la loro forte opposizione alla legge che difende il diritto d'autore e l'arte: tra questi Juliette Greco, Pierre Arditi e Maxime Le Forestier.

Infine la legge sarà operativa in autunno e le prime sanzioni scatteranno nel 2010. Sono però già molti i siti che hanno lo scopo di aiutare ad aggirare questo provvedimento. Un esempio è il sito creato da due giovani di Nizza, che dà una chiave d'accesso per creare un network privato di download, naturalmente illegale.